Sono trascorsi i primi 100 giorni. Come si trova nella Sua nuova posizione?
Sorprendentemente bene, non avrei mai pensato che ci si potesse abituare così rapidamente a questa nuova realtà.
Come definirebbe i primi 100 giorni come responsabile dell’ `Area Risorse umane e diritto del lavoro´ in tre parole?
Sicuramente come un periodo molto emozionante, interessante e molto umano. Il fattore umano risalta ancora di più da questa nuova posizione. Questo è un vantaggio del diritto del lavoro: può essere visto come una materia arida, ma permette di dedicarsi molto intensamente alle persone. Come capo Area, ho innanzitutto a che fare con i colleghi.
L´inizio è stato dunque per Lei molto positivo…
Sì, molto. Mi viene in mente un'immagine: un'enorme onda. La trovi davanti e all'inizio pensi "per l'amor del cielo, cosa mi sta venendo addosso?" E improvvisamente ti ritrovi sulla sua cresta. Naturalmente si tratta di un momento piacevole, ma è necessario avere un grande rispetto per esso.
Come si sente riguardo al cambiamento di ruolo?
Non è cambiato molto per me. Io sono e rimango io. Il mio vantaggio è stato conoscere già l’Area ed i colleghi. Alcuni mi hanno chiesto se ora dobbiamo darci del Lei (sorride). Questo non è rilevante per me. Per me è importante che continuiamo a incontrarci e a scambiarci idee tra pari. Certo, ora ho più consapevolezza in merito a temi di livello superiore, ma per il resto sono sempre, spero che questo sia compreso e che io sia percepita come una persona di supporto e pronta al dialogo.
Come si sente in quanto donna, in un contesto dominato da uomini?
Sento che è un privilegio, anche se non dovrebbe esserlo affatto. Immagino che questo ambiente dominato dai maschi sia culturalmente condizionato e che cambierà comunque nel tempo: le competenze richieste non sono di fatto competenze puramente maschili. Come seconda donna nella cerchia dei dirigenti, però, mi chiedevo come se la fosse cavata la prima donna. Per lei è stato probabilmente un impatto maggiore.
Ci sono stati momenti speciali o di difficoltà in questa fase iniziale?
Solo uno. Normalmente sono una persona molto puntuale e ho i miei appuntamenti ben in testa. Prima di assumere il nuovo incarico, non dovevo quasi mai controllare il mio calendario, perché li avevo sempre presenti. Ma la loro intensità è aumentata bruscamente. Una volta credevo che un appuntamento fosse alle 9, mentre invece era alle otto e mezza ed io ero già in ritardo di cinque minuti! Quel momento è stato un vero disastro, e mi ha fatto capire che potrei dover usare attivamente il mio calendario in futuro…
Quali aspettative sono state confermate?
Aspettative? C'è piuttosto gioia per la possibilità di gestire. All'inizio temevo che avrei dovuto amministrare, delegando i compiti. Fortunatamente, questo non si è rivelato vero. Posso essere partecipe e quindi posso dirigere bene la "mia Area". Questo è bello, considerando il fatto che mi piace moltissimo il diritto del lavoro. Ora ho l'opportunità di sviluppare ulteriormente le cose, entro i limiti di ciò che è possibile ed ha senso. Questo è emozionante, soprattutto se penso a cosa porterà il futuro.
Quali progetti sono in cantiere?
Ci sono diversi progetti in arrivo. Anche le operazioni quotidiane dovute alla pandemia rimangono una grande sfida. Questo richiede flessibilità e attenzione da parte di tutti ed ha bisogno di molto sostegno interno ed esterno.
Al momento è poi in corso un importante progetto di gestione delle risorse umane, che prevede la digitalizzazione delle attività e dei processi. Inoltre, ci sono numerosi progetti interni, tra i quali uno di sviluppo delle risorse umane, che si sta elaborando nei diversi dipartimenti. Le normali attività di consulenza continuano, sempre includendo le innovazioni nei tre gruppi. Per esempio, c'è stata una nuova legge di bilancio con una riforma fiscale, innovazioni nelle misure di sostegno alla famiglia e cambiamenti costanti nell'area della sicurezza sul lavoro: tali modifiche normative devono essere adattate ed implementate. Non ci sarà da annoiarsi!
Grazie mille!
